C'è bisogno di socialismo

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Staliznev
view post Posted on 20/9/2011, 16:55




C'è bisogno di socialismo




C'è bisogno di qualcosa che liberi le fascie più deboli della popolazione, quelle proletarie, dallo sfruttamento selvaggio, dalla miseria e dallo spettro della disoccupazione dilagante. Qualcosa che tiri fuori l'Italia dalla crisi mondiale, tagli la testa all'attuale stato di cose gerarchico che garantisce una vita dignitosa solo dalle classi alte dei politici, degli imprenditori, degli investitori e dei grandi dirigenti d'industria, li declassi e capovolga l'attuale sistema sociale. Ciò che può garantirci questo è l'unico sistema che, nella storia, è riuscito ad equiparare e superare il sistema socialista degli attuali stati occindetali, il socialismo. Non c'è bisogno di un fenomeno nuovo di per sè, il socialismo deve essere riscoperto come programma cosciente, consapevole acquisizione di ciò che accade attorno al proletario, allo sfruttato, e il suo ruolo storico e sociale, in opposizione a chi vorrebbe sminuirlo, equipararlo come importanza a quello borghese o condannarlo all'impossibilità di rivalsa e movimento autonomo senza che vi siano burattinai dietro.

La costante ricerca di un nuovo movimento sociale e di una nuova struttura sociale è comune in molti giovani interessati agli avvenimenti che li circondano, ma spesso questi si approcciano alla sovrastruttura politica e puntano al suo cambiamento e non a quello della base e della struttura in se. Non può che avvenire un disastro, poiché vengono a crearsi tantissime correnti di pensiero autonome, che prendono esempio da sovrastrutture statali "meno peggio" delle altre e, inevitabilmente, non si riesce più a riconoscere un vero cambiamento sociale da semplici "rammendamenti" della vecchia struttura, mascherata e ristrutturata per farla sembrare nuova e sfavillante. Il problema della politica intrapresa senza studio e analisi della società moderna crea incomprensioni sulla causa di certi avvenimenti, deviazioni di pensiero personali che, non contenuti in un involucro politico preciso, nato dallo studio e dalla comprensione della connessione degli avvenimenti mondiali generali, e dall'unione stretta tra politica, economia e cultura, danno vita e lasciano libero spazio di posizioni, a volte le une opposta alle altre, e così fa nascere contraddizioni che non faranno altro che minare il pensiero sul nascere e renderlo impossibile. Facendo così il giovane non potrà che rifugiarsi dietro un utopia tutta sua, al di fuori della storia e dei rapporti sociali, irrealizzabile e prenderà coscienza dell'irrealizzabilità dell'idea, sprofondando nell'apatia politica e facendosi trascinare dall'attuale dirigenza, poiché non c'è alternativa, oppure li spingerà a cercare altri gruppi che possano sembrare diversi ma che sono fondati esclusivamente sulla demagogia e il populismo piccolo-borghese.

Fin qui si ipotizza una deviazione personale, un singolo che si approccia da solo alla sua idea e la plasma, che però senza una reale comprensione dell'essenza della società non può andare avanti, ma spesso questa deviazione riguarda interi partiti, nati "storpi" ,o divenuti tali col tempo, e destinati all'estinzione in pochi anni. Naturale che l'attuale sistema vigente incoraggi questo fenomeno. Dopotutto i giovani sbandati non potranno che rimanere indifferenti sullo stato di cose attuale e lasceranno campo libero a coloro che sono stati educati per mantenere vivo il sistema e, quindi, assecondano tutto ciò che può agevolarlo anche a discapito di intere folle di salariati, dipendenti statali, studenti. Allo stesso modo viene proprio incoraggiata l'idea che il socialismo, fondato su un accurata analisi della società capitalista-borghese, quella attuale, sia un movimento vecchio e che ormai non corrisponde più a realtà, si cerca proprio di far nascere l'idea che questo analizzi un vecchio sistema e che ormai sia sorpassato e inutile. Invece il socialismo è ancora valido e competitivo.

La società ha trasformato e modificato la sovrastruttura degli stati, ma la base è ancora presente e rimane la stessa dei tempi di Marx e Lenin. Possiamo constatare senza ombra di dubbio le crisi periodiche che Marx aveva, studiato, analizzato e predetto che sarebbero continuate a causa dell'anarchia della produzione, anzi adesso il periodo dei 25 anni tra una crisi e l'altra di Marx si è ridotto notevolmente. Possiamo anche vedere come l'imperialismo continui tutt'ora a persistere e ad essere una prassi del capitalismo. Ogni scusa per attaccare uno stato che non sia sotto l'influenza USA è buona per depredarlo dei suoi preziosi, asservendolo politicamente ed economicamente, ogni movimento viene visto come liberazione da una tirannia e, sempre, non si accenna alla nuova tirannia occidentale che presto si nutrirà del futuro stato "libero" e "democratico". Dopotutto la diffamazione del socialismo era cosa necessaria, non si può impedire ai giovani di notare le enormi falle del capitalismo e di non pensare ad una alternativa, contrariamente si può screditare l'unica alternativa reale e favorire rimedi sovrastrutturali inutili cui è impossibile cambiare le cose.

In Italia abbiamo chiaro esempio di questo, i maggiori partiti sono ininfluenti e non riescono a risolvere i problemi della società, problemi di base, contraddizioni inevitabili e impossibile per loro da eliminare se non si abbatte l'attuale società borghese/capitalista, i partiti più piccoli sono fondati sulla speranza di un cambiamento sovrastrutturale, ma qualora avvenisse non si potrebbe che rimandare l'inevitabilità della caduta, nessuno stato si è salvato dalla crisi o si salverà dalle difficoltà in cui tutti i paesi dello stesso gruppo riversano, non si può avere il pesce senza le spine. Altri ancora danno fiducia a movimenti irridentisti di indipendenza territoriale, che promettono prosperità economica e autonomia assoluta, libera da impacci o sfruttamenti, questi movimenti sono i più populisti che ci siano, promettendo tutto questo su di una base di idee e affermazioni inesistenti errate e opposte alla realtà, poiché un grande paese in meno comporta migliori occasioni per l'assoggettamento dei territori dell'ex-stato da parte di quelli più grandi, un dominio economico totale, un autonomia limitata, un vassallaggio moderno portato all'estremo, una rilevanza politica internazionale nulla, e l'illusione che l'economia rimanga indipendente dagli stati più grandi.

Si pensa così semplicemente e si crede che possa nascere la prosperità indipendente senza che qualche esterno vi metta le mani o diventi parte del complesso, errore enorme e che non può far altro che rovinare un paese più di quanto non sia già lacerato. Ovviamente tutto ciò è favorito dalle borghesie estere, che avranno un competitore in meno, e due nuovi granai da cui magenranno a sazietà fino alla ricerca di qualche nuovo pasto. Bisogna che i giovani riscoprano ciò che è dato per morto, che studino ciò che hanno intorno e prendano coscienza delle cose, altrimenti l'agire sarà limitato e senza un obbiettivo, un inutile dispersione di energie. Bisogna far rinascere i vecchi pensieri socialisti, quelli che crearono uno stato nuovo e capace di tenere testa parimente a quelli capitalisti, e non cadere nella credenza che, essendo lo stato caduto, il sistema non funziona, perché quel sistema ha finzionato per molto tempo, e ha scosso gli animi dei proletari di tutto il mondo e gettato nel panico la borghesia, che si è impegnata a fondo per distruggerla esternamente ed internamente. Che la sua battaglia sia alla fine risultata perdente, nulla toglie al valore della sua opera, della sua vicenda umana ed economica, dell'obbiettivo compiuto della realizzazione di un vero e proprio stato alternativo a quelli capitalisti. Tutto il resto è fumo negli occhi, la social-democrazia ha fallito alla base, destreggiandosi tra due classi non ha potuto far altro che sceglierne una e inimicarsi l'altra, diventando così o stato canaglia per quelli capitalisti o alleato di questi, senza poter assumere posizioni di neutralità. Terzoposizionismi, alternativismi e movimenti alla rinfusa non possono che aiutare l'attuale sistema a mantenersi febbrilmente in vita, perché contenenti contraddizioni e pecche teoriche insanabili e analisi della società scarne ed infondate.

Bisogna riscoprire il vero socialismo rivoluzionario, unica alternativa alla miseria e alla divisione della società in supericchi e supersfruttati, bisogna far luce su ciò che viene tenuto nascosto, bisogna mettere sotto scacco l'attuale classe dirigente, muovendosi concretamente e solidamente, facendo così emergere la sua ultima arma, la reazione violenta, che non potrà che portarli alla caduta per mano delle masse proletarie consapevoli, guidate da un vero partito socialista rivoluzionario. C'è bisogno di questo cambiamento, il proletariato freme, fermenta e vuole scrollarsi i suoi oppressori, le sue file aumentano, giovani e vecchi sono adirati per la situazione tragica e irrisolvibile cui ci sta conducendo il capitalismo. Un unica voce deve gridare "O socialismo, o morte!" e condurre il mondo verso la terza ondata rivoluzionaria, che assesterà il colpo definitivo al capitalismo ormai in punto di morte.

Staliznev
 
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