Alaricus Rex

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  2. 18/1 17:16 Andrej Zdanov: Il blog non è più attivo e il giornale è stato trasferito direttamente nel forum della Micronazione.
  3. 4/8 9:35 Staliznev: Ciao lorenz
  4. 30/7 12:08 Sovietico: Uhm, bisognerebbe fare un po' di spam anche per il giornale ...
  5. 26/7 9:20 Nikolaj Enveric Dimitrov: Articolo scientifico molto interessante,complimenti Compagno
  6. 25/7 23:37 Klim Voroshilov: Nuovo articolo di teoria.
  7. 18/7 13:43 Sovietico: Bello il giornale, però suggerisco di levare la tag board a sinistra
  8. 10/7 15:31 Staliznev: Ora puoi scrivere se vuoi, hai il permesso e sei un giornalista
  9. 10/7 14:58 Nikolaj Enveric Dimitrov: Benvenuto anzhe qui Sovietico!
  10. 10/7 10:58 Sovietico: Salve! Sono Sovietico Inferno
  11. 8/7 2:44 Nikolaj Enveric Dimitrov: Grazie mille Compagno,comincio ad appassionarmi al mestiere! ^^
  12. 8/7 2:36 Staliznev: Ottimo articolo. Davvero bello
  13. 8/7 2:27 Nikolaj Enveric Dimitrov: Nuovo articolo sulla crisi di Res Publica.

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B_NORM    
view post Posted on 2/1/2012, 18:51 by: SovieticoReply
(

Tre fonti e tre parti integranti del Marxismo (1)
Lenin

Prosvestcenie n. 3, 3 marzo 1913
Firmato V.I.


In tutto il mondo civile la dottrina di Marx si attira la più grande ostilità e l'odio piú intenso di tutta la scienza borghese (sia ufficiale che liberale), che vede nel marxismo una specie di «setta perniciosa». E non ci si può aspettare un atteggiamento diverso, poiché una scienza sociale «imparziale» non può esistere in una società fondata sulla lotta di classe. In un modo o nell'altro, tutta la scienza ufficiale e liberale difende la schiavitú del salariato, mentre il marxismo ha dichiarato una guerra implacabile a questa schiavitú. Pretendere una scienza imparziale nella società della schiavitú del salariato è una stolta ingenuità, quale sarebbe pretendere imparzialità da parte degli industriali nel considerare se occorre aumentare il salario degli operai diminuendo il profitto del capitale.

Ma ciò non basta. La storia della filosofia e la storia della scienza sociale dimostrano con tutta chiarezza che nel marxismo non v'è nulla che rassomigli al «settarismo», inteso come una specie di dottrina chiusa e irrigidita, sorta fuori dalla strada maestra dello sviluppo della civiltà mondiale. Al contrario, tutta la genialità di Marx sta proprio in ciò, che egli ha risolto dei problemi già posti dal pensiero d'avanguardia dell'umanità. La sua dottrina è sorta come continuazione diretta e immediata della dottrina dei più grandi rappresentanti della filosofia, del-l'economia politica e del socialismo.

La dottrina di Marx è onnipotente perché è giusta. Essa è completa e armonica, e dà agli uomini una concezione integrale del mondo, che non può conciliarsi con nessuna superstizione, con nessuna reazione, con nessuna difesa dell'oppressione borghese. Il. marxismo è il successore legittimo di tutto ciò che l'umanità ha creato di meglio durante il secolo XIX: la filosofia tedesca, l'economia politica inglese e il socialismo francese.

Ci soffermeremo brevemente su queste tre fonti del marxismo, che sono nello stesso tempo le sue tre parti integranti.

I

La filosofia del marxismo è il materialismo. Nel corso di tutta la storia moderna d'Europa, e soprattutto alla fine del secolo XVIII in Francia, dove si combatteva una lotta decisiva contro le vestigia medioevali d'ogni sorta, contro il feudalesimo nelle istituzioni e nelle idee, il materialismo ha dimostrato di essere l'unica filosofia coerente, conforme a tutti gli insegnamenti delle scienze naturali, ostile ai pregiudizi, alla bigotteria, ecc. I nemici della democrazia perciò hann...

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Comments: 0 | Views: 79Last Post by: Sovietico (2/1/2012, 18:51)
 

B_NORM    
view post Posted on 2/1/2012, 14:43 by: Alaricus RexReply

Arte e cultura nella teoria marxista


s7-1


In questo campo potrebbe rivelarsi, almeno inizialmente, difficile ritrovare la bussola del marxismo, poichè innumerevoli teorici - primo tra tutti, naturalmente, Trotski - hanno apportato una confusione incredibile, rendendo difficile un'esatta definizione del pensiero e, soprattutto, della prassi marxista nei riguardi della cultura e dell'arte; inoltre, come avrò modo di argomentare in seguito, la «questione culturale» è un tema particolarmente sentito nel momento attuale e la classe dominante è seriamente impegnata, per ovvi fini, a favore degli stravolgimenti teorici ai quali ho appena accennato. Permettetemi di fare un esempio di queste deformazioni teoriche. Nell'articolo di A. Breton e L. Trotsky Per un’arte rivoluzionaria indipendente è detto:

“E’ più che mai opportuno valersi di questa dichiarazione contro coloro che pretendono di assoggettare l’attività intellettuale a fini estranei all’attività stessa e, in spregio a tutte le determinazioni storiche che le sono proprie, a controllare, in funzione di pretese ragioni di stato, i temi dell’arte. (…) a coloro che si spingessero, oggi o domani, ad acconsentire che l’arte sia sottoposta ad una disciplina che consideriamo radicalmente incompatibile con i suoi mezzi, opponiamo un rifiuto senza appello e la nostra volontà deliberata di far valere la formula: nessuna licenza in arte”.

Quindi, se l'attività sociale e la lotta di classe sono «fini estranei all'attività stessa» (artistica e intellettuale), se la teoria dell'«arte per l'arte» è una teoria marxista, se Lenin sosteneva il futurismo, se il realismo socialista altro non era che una «bruttura staliniana» e Zdanov era un moderno Torquemada, che cosa resta nell'arsenale del marxismo per la «questione culturale»? E' chiaro che non si tratta di un'arsenale per la lotta contro l'ideologia borghese.

Secondo il marxismo, l'arte e la cultura sono parte della sovrastruttura e, quindi, riflettono la vita sociale della base economica. Secondo le parole di G.V. Plekhanov:

“Ogni opera letteraria è espressione del proprio tempo. Il suo contenuto e la sua forma sono determinati dai gusti, dalle abitudini e dalle aspirazioni di quel tempo, e quanto è più grande lo scrittore, tanto più forte e più evidente appare la dipendenza del carattere delle sue opere dal carattere del suo tempo, e cioè, per dirla in altre parole, tanto minore appare nelle sue opere quel «residuo» che si potrebbe chiamare «personale».” (Note sulla storia della letteratura francese del Lanson)

In queste brevi frasi è sintetizzata la concezion...

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Comments: 0 | Views: 4,017Last Post by: Alaricus Rex (2/1/2012, 14:43)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/12/2011, 14:03 by: StaliznevReply

Intervista al segretario del Partito comunista bolscevico Leonid Breznev



Compagno Leonid vorrei intervistarla per sapere idee, pensieri e proposte del segretario del partito, una delle massime autorità della micronazione. La ringrazio per avermi concesso questa opportunità.

Dica segretario Leonid

Cosa ne pensa dell'attuale situazione estera delle micronazioni e come crede bisognerà agire?

- Recentemente è stato possibile assistere ad un avvenimento di estrema e considerevole rilevanza nello scenario intermicronazionale italiano, ovvero la crisi e la pressochè definitiva decadenza delle micronazioni di carattere borghese liberal-conservatore, fra le quali Vitla, e quelle di carattere prevalentemente reazionario, con particolare riferimento alla Res Publica. Innanzitutto, secondo la mia opinione, la crisi riscontrata dalle suddette micronazioni non costituisce una crisi isolata ed avente cause limitate all'interno dello sviluppo del concetto di Micronazione, bensì ha una valenza maggiormente ampia, connessa con la crisi generale della Societaà Capitalistica nel suo complesso. Infatti, poichè i Rapporti di Produzione Capitalistici sono quelli attualmente più diffusi a livello internazionale, e conseguentemente aventi altresì una giustificazione ideologico-teoretica diffusamente conosciuta e approfondita, le micronazioni ispirate, consapevolmente o meno, a tali rapporti, non tendono ad adempiere ad alcuna attività divulgatrice e pertanto si rivelano semplici e iniqui luoghi di ritrovo fini a sè stessi. Di conseguenza, è possibile constatare che la principale differenza fra la nostra Micronazione e quelle borghesi consista nel fatto che noi siamo tenuti ad assolvere a due compiti principali, ovvero al contempo l'agevolazione di una maggiore capacità di interazione fra marxisti-leninisti ed una maggiore divulgazione del Marxismo-Leninismo.
Alla luce di queste considerazioni, ritengo che l'atteggiamento maggiormente appropriato da assumere in questo nuovo contesto consista nell'implementazione della nostra influenza a livello intermicronazionale mediante la stipulazione di accordi con le altre micronazioni rivelatesi indenni dalla crisi e, in particolare, nell'avviamento di un innovativi processo di interazione fra il Partito Comunista Bolscevico e le principali forze comuniste delle micronazioni straniere al fine di dirigerle in senso marxista-leninista, analogamente con la politica adottata da parte del PCUS nei confronti dei partiti comunisti europei durante il periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale.

Pensa che ...

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Comments: 0 | Views: 105Last Post by: Staliznev (5/12/2011, 14:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 27/11/2011, 19:06 by: StaliznevReply

Intervista al commissario per la giustizia Lorenzo Rossi




Come le sembra la vita della micronazione e come pensa possa essere resa più attiva?

Penso che la vita micronazionale vada sia già piuttosto attiva, ma c'è chiaramente un calo rispetto al periodo estivo. Credo che si potrebbe aumentare lo spam a livello di rete globale, ma è un proggetto abbastanza utopico.


Cosa ne pensa del possibile cambio di nome e dell'idea di trasferimento che gira e a cui lei sembra guardare con simpatia?

Penso che il nome non vada cambiato nel caso restassimo nel vecchio forum. L'idea di trasferirci mi piace perchè la Repubblica Popolare Sovietica è piena di materiale ed è sia a livello di grafica che di nome, decisamente accattivante.


Lei è il nostro guarda sigilli, cosa ne pensa della gestione e dell'archiviazione delle nostre leggi?Ritiene ne servano di nuove in particolare? Che pensa del ruolo che il suo commissariato è chiamato a svolgere?

Penso che sia tutto perfetto, davvero non trovo critiche da fare.


I suoi rapporti con la DDR sono stretti e ha molte informazione sui nostri compagni di micronazione, cosa serve alla DDR-community? Che aiuto o coordinamento possiamo fare per rinforzare i rapporti?

Penso che il rapporto stabilitosi sia già molto buono e che la Micronazione Russiacommunity sia stata davvero generosa nel far sviluppare la DDR Community.

I suoi lavori come grafico si sono molto affinati ed il nostro forum ha una grafica che comincia ad essere datata, se le fosse proposto il lavoro, accetterebbe di mettere mano sulla nostra grafica e migliorarla?

Accetterei senz'altro, ogni lavoro per la "patria" è ben accettato!


Che obbiettivi spera raggiunga il nuovo governo?

Spero semplicemente che il Governo possa migliorare ancora di più la Micronazione ed assicurare una "lunga durata" ad essa.

Distinti Saluti.

Lorenzo Rossi

Edited by Sovietico - 30/11/2011, 19:28
Comments: 0 | Views: 96Last Post by: Staliznev (27/11/2011, 19:06)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/11/2011, 17:38 by: StaliznevReply

Intervista al compagno Klim Voroshilov


(sotto mandato di com. per la diffusione della cultura M-L)



Con grande piacere ho potuto intervistare il compagno Voroshilov domandandogli non solo considerazioni personali ma anche informazioni su come ha intenzione di svolgere il suo incarico al commissariato per la diffusione della cultura marxista-leninista. Ne sono rimasto estremamente compiaciuto ma non sorpreso dato che conosciamo tutti bene il valore e le capacità di questo nostro compagno che, date le sue risposte chiare e ricche che danno prova di ciò, sicuramente è il più preparato tra noi e da cui dobbiamo prendere esempio.

Non vi tedierò oltre con le mie considerazioni e passerò all'intervista vera e propria priva, per mia scelta, di saluti encomiastici iniziali e finali per semplice rispetto all'essenza giornalistica.


CITAZIONE
Quali saranno gli obbiettivi durante il tuo mandato di commissario per la diffusione della cultura marxista-leninista?

Il mio obbiettivo principale sarà l'elevamento del livello di preparazione teorica dei compagni cittadini e utenti della Micronazione e del forum. Questo obbiettivo ha già ricevuto notevole impulso in passato tramite la nostra Biblioteca e i nostri Circoli. Nel momento attuale dobbiamo superare il livello che abbiamo raggiunto nei mesi precedenti e passare dallo studio all'elaborazione personale. In altre parole, sulla base del marxismo-leninismo che la maggioranza di noi ha già assimilato, dobbiamo avviare una nostra attività teorica in ogni campo, sia riguardo all'attualità e all'«analisi concreta della situazione concreta» (Lenin), sia su temi storici concernenti la "riabilitazione" dei nostri predecessori marxisti-leninisti e la loro difesa dagli attacchi del mondo borghese. Abbiamo già compiuto dei passi in questo senso con la raccolta di informazioni su innumerevoli personaggi storici, in particolare sul compagno Stalin, e con l'analisi delle mosse dell'imperialismo in Libia.
Un altro traguardo importante che dobbiamo raggiungere è l'applicazione del materialismo dialettico ai vari campi della scienza, evitando quello che fu uno dei principali errori del passato: calare dall'alto la dialettica verso la materia; al contario, occorre analizzare prima la materia in movimento e poi individuare in essa il movimento dialettico e la sua forma. Errori simili furono compiuti da N.Ja.Marr e, in parte, da T.D.Lysenko. Non sto ...

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Comments: 0 | Views: 129Last Post by: Staliznev (21/11/2011, 17:38)
 

B_NORM    
view post Posted on 16/11/2011, 22:33 by: Alaricus RexReply
Intervista a Nikolaj Enveric Dimitrov, Commissario del Popolo per gli affari esteri,

a cura di Klim Voroshilov, Commissario del Popolo per la cultura e la diffusione della dottrina marxista-leninista




Innanzitutto la ringrazio vivamente per avere deciso di intervistarmi:in questo modo potro' infatti informare tutti i cittadini della Repubblica Comunista Sovietica circa i nostri prossimi progetti governativi nell'ambito delle relazioni estere.Cio' premesso,mi accingo a rispondere alle domande che mi sono state poste:

1) Compagno Commissario, quali progetti intende mettere in pratica nel suo incarico agli affari esteri? Quali sono le sue opinioni sulla situazione delle altre Micronazioni italiofone?

Come prima cosa,nell'ambito delle nostre relazioni estere con le altre Micronazioni italofone,ho intenzione di proporre la creazione di un'ambasciata presso Nueva Espana ,nonchè il tentativo di avvio di trattative diplomatiche con lo Smora,nella speranza di ottenere un trattato di mutuo riconoscimento ed un'ulteriore ambasciata in questa Micronazione.Per il momento,queste sono almeno le proposte che ritengo certe,ho sempre pensato che una micronazione dovesse spaziare quanto più possibile nelle relazioni estere,di conseguenza non escludo affatto la possibilità di ulteriori idee in grado di rilanciare l'immagine della nostra gloriosa Micronazione sul piano intermicronazionale.

Attualmente,la situazione risulta essere particolarmente difficile per buona parte delle micronazioni italofone,le quali sono afflitte da problematiche relative alla gestione interna e all'esigua presenza di membri attivi,il cui numero è letteralmente in caduta libera;cio' ricade negativamente sulla posizione delle Micronazioni stesse all'interno della classifica dei forum,causandone il declino.A cosa è dovuto tutto cio'?Nella maggior parte dei casi tale situazione è dovuta alle costanti divergenze e ai continui litigi fra i membri delle micronazioni, i quali,in questo caso,cessano di collaborare con i cittadini che considerano nemici,spesso dando vita a vere e proprie secessioni,in grado di peggiorare ulteriormente la già gravosa situazione:è questo il caso,ad esempio,della Repubblica di Vitla,il cui destino è a tutti noi oramai noto.In questo campo,la nostra Repubblica rappresenta una vera e propria eccezione:in quest'ultimo periodo,mentre le altre Micronazioni erano afflitte dalla profonda crisi che le vede soggette,sin dalla stagione estiva,ad una rilevante inattività,la RCS ha conosciuto un enorme sviluppo,sia dal punto di vista delle iscrizioni,le quali hanno superato i 100 membri,c...

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Comments: 0 | Views: 96Last Post by: Alaricus Rex (16/11/2011, 22:33)
 

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view post Posted on 30/10/2011, 19:42 by: Leonid BrezhnevReply

Antagonismi di classe nell'Antica Roma



Il Materialismo Storico suddivide le varie tipologie di società susseguitesi nel corso della storia, a seconda dei loro Rapporti di Produzione vigenti, in cinque differenti forme di organizzazione, ovvero la Società Schiavistica; la Società Feudale; la Società Capitalistica, attualmente in corso; la Società Socialista ed infine la Società Comunista.

In particolare, durante la Società Schiavistica, contrassegnata da rapporti sociali umani che permasero sino al raggiungimento della società capitalistica, contrassegnata dai rapporti di scambio basati sul denaro e privi di qualsivoglia rilevanza esercitata dall'identità individuale bensì dalla capacità personale di ricavare profitto (a tal proposito occorre prendere in considerazione il concetto di Alienazione del Prodotto e dell'attività lavorativa produttiva dal Produttore stesso), avvenne un fatto curiosamente estraneo allo stadio evolutivo dell'epoca, tradizionalmente attribuito alla fase primordiale della società capitalistica, ovvero la nascita di una sorta di Borghesia il quale potere economico diviene entro breve contrapposto a quello politico detenuto dalla Classe Aristocratica, in concomitanza con la nascita di un'entità definibile Proletariato, ad un certo punto organizzatosi persino politicamente.

In apparenza, un simile ordinamento sociale si attribuirebbe al periodo di tempo compreso fra la seconda metà del XVIII Secolo sino alla conclusione della Rivoluzione Industriale, seguita dall'effettiva affermazione della Borghesia quale classe dominante. Tuttavia, esso comparve anche presso l'Antica Roma, rivelandosi l'anticipazione di contesti sociali appartenenti a Rapporti di Produzione successivi. Lo sviluppo progressivo di tale ordinamento, in particolar modo, risale al periodo successivo alle Guerre Puniche, contrassegnato dall'acquisizione di una notevole quantità di territori e dall'inadeguatezza dell'apparato statale repubblicano alla luce del nuovo ordine sociale in procinto di costituirsi. I territori acquisiti mediante le conquiste territoriali divennero possedimenti del Ceto Equestre, originariamente composto da coloro che erano in grado di procurarsi l'equipaggiamento da cavaliere organizzatisi progressivamente come classe sociale. La gestione dei suddetti possedimenti territoriali fu caratterizzata prevalentemente da un impiego massiccio di schiavi al fine di agevolare la produzione, creando una forma primordiale di produzione su larga scala, tipica dell'organizzazione capitalistica della produzione. Per questo motivo il Ceto Equestre è equiparabile alla Borghesia odierna. Esso, inoltre, trasse beneficio dai recenti conflitti contro la potenza cartaginese so...

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Comments: 0 | Views: 77Last Post by: Leonid Brezhnev (30/10/2011, 19:42)
 

B_NORM    
view post Posted on 21/10/2011, 19:06 by: Leonid BrezhnevReply

Messaggio ufficiale del Segretario Generale del PCB in occasione della morte del Colonnello Gheddafi




Compagni,

Nella giornata di ieri è avvenuta la morte eroica del Colonnello Muammar Gheddafi, il quale lottò strenuamente contro il neocolonialismo anglo-francese nel 1968, anno della Rivoluzione Libica, e contro l'Imperialismo statunitense rappresentato dal Patto NordAtlantico, in particolare a partire dalla controrivoluzione iniziata nel mese di marzo dell'anno corrente. Ritengo di non commettere un errore se esprimessi cordoglio e profondo rammarico a nome del Comitato Centrale del Partito Comunista Bolscevico e della Micronazione intera.

Tuttavia, manteniamo ugualmente la consapevolezza del fatto che la morte di un degno esponente del Socialismo Arabo ed allievo di Gamal Abdel Nasser non sarà mai vana, poichè, come asserisce il Compagno Lenin, l'Imperialismo, essendo l'estrema fase di esistenza del Capitalismo Finanziario, è destinato ad essere sradicato dalle forze del Proletariato Internazionale, in virtù del processo evolutivo dei Rapporti di Produzione sancito dal Materialismo Storico. Manteniamo la consapevolezza del fatto che le forze reazionarie e controrivoluzionarie che si arrogano il diritto vendere una nazione agli interessi stranieri non rappresentano.

La morte di Gheddafi, guida della Rivoluzione Libica, non deve costituire motivo di demoralizzazione e disfattismo, in quanto noi Marxisti-Leninisti riponiamo fiducia nel fatto che le contraddizioni del sistema capitalistico borghese, pur manifestanbdosi in seguito al soggiogamento di un paese da parte dell'Imperialismo, contribuiscono inevitabilmente alla mobilitazione delle forze proletarie di mobilitazione e liberazione nazionale.

Condividendo l'auspicio del proseguimento della lotta contro le forze controrivoluzionarie e imperialiste nella nazione libica, concludo menzionando un brano tratto dal testamento di Gheddafi rivolto al mondo: <<aiutai i miei fratelli e le mie sorelle d’Africa soccorrendo economicamente l'Unione africana, ho fatto tutto quello che potevo per aiutare la gente a capire il concetto di vera democrazia in cui i comitati popolari guidavano il nostro paese; ma non era mai abbastanza, qualcuno me lo disse, tra loro persino alcuni che possedevano case con dieci camere, nuovi vestiti e mobili, non erano mai soddisfatti, così egoisti che volevano di più, dicendo agli statunitensi e ad altri visitatori, che avevano bisogno di "democrazia" e "libertà", senza rendersi conto che era un sistema crudele, dove il cane più grande mangia gli altri.>>

Il Segretario Generale del Partito Comunista Bolscevico,
Leonid Brezhnev.
Comments: 0 | Views: 42Last Post by: Leonid Brezhnev (21/10/2011, 19:06)
 

B_NORM    
view post Posted on 4/10/2011, 15:00 by: SovieticoReply

Perché l’Unione Sovietica sconfisse il nazismo


La strategia politico-militare

Il controverso patto di non aggressione (non un’alleanza, come spesso surrettiziamente si dice) tra l’Unione Sovietica e la Germania nazista, stipulato il 23 agosto 1939, che sorprese ed indubbiamente disorientò i partiti comunisti e i movimenti antifascisti in tutto il mondo (e che viene stigmatizzato dai nemici dell’URSS e dai trotzkisti come un tipico esempio del cinismo di Stalin e come un puntello fornito dalla patria del socialismo al nemico principale del proletariato e dei popoli liberi), era in realtà la sola alternativa rimasta aperta per il governo sovietico contro il rischio che, nell’isolamento dalle altre potenze imperialiste e, sostanzialmente con il loro avallo, l’Unione Sovietica si trovasse ad affrontare de sola l’offensiva nazista.

Il patto fu la prima mossa di una strategia volta a rimandare per un certo lasso di tempo l’attuazione di una invasione considerata inevitabile ed a creare una cintura di Stati cuscinetto che ne evitasse l’impatto diretto. Le mosse successive della politica estera dell’URSS furono le seguenti:
1. Apertura di trattative con la Romania, dalla quale ottenne vantaggi territoriali di grande importanza strategica; conclusione di patti di mutua assistenza con la Lituania, l’Estonia e la Lettonia (le quali, per decisone dei loro popoli, nell’agosto del 1940, entrarono a far parte dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche).
2. Vista l’inutilità di ogni tentativo di trattativa con il governo finlandese (fortemente compromesso con il nazismo) al fine di ottenere la concessione in affitto dell’isola di Hangö, punto strategico che avrebbe permesso l’attacco immediato a Leningrado, in cambio dell’offerta di territori molto più estesi, l’URSS dichiarò guerra alla Finlandia e la costrinse a cedere l’isola. Questo atto di guerra contro un piccolo Stato attirò contro l’URSS accuse di imperialismo, senza tener conto dell’appoggio politico e in armamenti dato da Francia ed Inghilterra al governo della Finlandia perché non addivenisse ad un accordo, pacifico e vantaggioso, con l’URSS.

Questi comportamenti da parte delle potenze imperialiste risalivano a molti anni addietro, fino dal fallimento della Conferenza di Ginevra sul disarmo (febbraio 1932 - ottobre 1933) - che si chiuse con il ritiro della Germania dalla Società delle Nazioni - ed avevano un’unica radice: quella di considerare il primo Stato socialista come il nemico principale che, con il pericolo del “contagio” bolscevico, minacciava gli interessi capitalisti largamente rappresentati anche in Germania.
Infatti, dal novembre 1924 all’agosto 1931 la Germania aveva ricevuto dalle banche americane e da vari paesi europei, a cominciar...

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Comments: 0 | Views: 81Last Post by: Sovietico (4/10/2011, 15:00)
 

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view post Posted on 28/9/2011, 18:31 by: Leonid BrezhnevReply

La concezione marxista del progresso scientifico e tecnologico



Considerando che recentemente la questione del progresso scientifico e tecnologico è stata particolarmente trattata in riferimento ai vari ambiti all'interno dei quali esso si manifesta e le sue effettive funzioni favorevoli per la collettività, occorre prendere atto innanzitutto del fatto che presso la Società Borghese, in relazione con le esigenze dei Rapporti di Produzione vigenti, tale progresso subisce connotati differenti seppur finalizzata un unico fin, ovvero la conservazione della classe sociale dominante. Attualmente, le principali convinzioni diffuse in mi a questa tematica sono fondamentalmente sintetizzabili nella presenza di due fazioni, quella conservatrice-reazionaria, la quale, appellandosi all'etica e sostenendo una vaga e indefinta decadenza morale caratteristica delle società odierne, si oppone strenuamente a qualsivoglia progresso scientifico e tecnologico (con particolare riferimento all'ambito della medicina); e la fazione progressista, la quale si suddivide a sua volta nel progressismo etico, sostenitore di un progresso moderato e affiancato dall'obiezione di coscienza, ed infine l'ultraprogressimo, che, tendendo a divenire una fazione a sè stante ed indipendente, sostiene di un progresso indiscriminato.

Prendendo atto di ciò, sarebbe necessario determinare innanzitutto la posizione marxista in relazione alle succitate correnti di pensiero e, in secondo luogo, in relazione al fenomeno del progresso scientifico e tecnologico. Per quanto concerne le principali correnti di pensiero preseti a tal proposio presso la società borghese, il Marxismo le rinnega fondamentalmente tutte, con particolare riferimento alla convinzione conservatrice-reazionaria, a causa del fatto che essa respinge antidialetticamente a priori tale progresso e la sua origine è ricondunducibile al decadente sentimento di rassegnazione della Classe Aristocratica durante la fase del suo declino, avvenuto durante la prima metà del XIX Secolo in concomitanza con l'ascesa politica della Borghesia, e di conseguenza anche di avversione nei confronti dell'introduzione delle innovazioni tecnologiche apportate da quest'ultima in correlazione con la Seconda Rivoluzione Industriale. La seconda convinzione invece, quella progressista, pur essendo meno retrogada e maggiormente condivisibile dell'altro, non è accettabile dal punto di vista marxista in quanto non pone la questione in relazione all'antagonismo di classe all'egemonia culturale, scientifia e tecnologica della classe dominante.

Quest'ultimo aspetto, in particolare, riveste una considerevole importanza per quanto concerne la concezione marxista del progresso tecnologico ...

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Comments: 0 | Views: 9,813Last Post by: Leonid Brezhnev (28/9/2011, 18:31)
 

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