Nikolaj Enveric Dimitrov |
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| | ANALISI DEL FATTORE TEMPORALE SULL'IDEOLOGIA MARXISTA
Tra le tante accuse che vengono poste dai servi della borghesia all'ideologia Marxista,ne troviamo una che riguarda l'adattamento attuale del pensiero del grande filosofo dell'Ottocento.E' proprio facendo riferimento alla grande distanza temporale che ci separa da Marx,che essi sono soliti constatare l'impossibilità di adattare tali teorie all'attuale schema di produzione,che taluni considerano "molto distante" da quello del ''800.Verrebbe a questo punto da chiedersi cosa sia realmente cambiato in questi 200 anni,quali modificazioni abbia subito la nostra società e il modo di produrre.Bisognerebbe anche cercare di capire quindi in quale modo sia stato eliminato il sistema di sfruttamento capitalista ben delineato dal filosofo.Affermare che l'analisi marxiana del capitalismo e dell'imperialismo non possa adattarsi alla situazione attuale,equivale a dire che: o siano cambiati i mezzi di produzione,o siano stati modificati i rapporti di produzione.Il pensiero di Marx basa infatti su questi due elementi l' enorme contraddizione che caratterizza il capitalismo.Analizziamo entrambi i punti: 1) è ormai noto che la società stia mettendo in atto un enorme processo di incentivazione del lavoro meccanico,affidato quindi,non agli uomini ,bensì alle macchine,che hanno già cominciato a sotituirlo nelle varie mansioni.E' tuttavia doveroso ricordare che questo processo di sviluppo tecnologico non è stato ancora del tutto realizzato e che potremmo definirlo quindi un nuovo "esperimento" del capitalismo,volto a realizzare, come sempre, il suo obiettivo primario:realizzare il massimo profitto con le minori spese e il minor tempo possibili.Proprio perchè non si tratta di un processo di sviluppo consolidato,ma ancora in fase di realizzazione e quindi ancora reversibile,non possiamo per ora considerare un reale cambiamento dei mezzi di produzione e della loro forma di utilizzo.Inutile affermare che l'adottamento di tale sistema,corrispondente ad un grande cambiamento nel metodo di produzione,che quindi richiederebbe in futuro una minima fatica dell'uomo,darebbe luce a nuove contraddizioni e problematiche,da cui potrebbero quindi scaturire nuove ideologie e nuove filosofie,in grado di soppiantare quelle attuali. 2) nulla è cambiato ,dall'800, in merito ai rapporti di produzione.Ciò che Marx defini' "sfruttamento dell'uomo sull'uomo",facendo riferimento al lavoro salariato e alla proprietà privata dei mezzi di produzione,persiste in tutto il mondo capitalista.Il possedimento privato dei mezzi di produzione continua da secoli a creare un palese contrasto nei confronti della loro natura sociale,solo con il socialismo è sovvertibile questo stato di cose,considerando ovviamente le caratteristiche attuali degli stessi mezzi di produzione.
Da cio' arriviamo a due considerazioni:la prima,secondo cui rimangono attivi tutti i presupposti per la realizzazione del socialismo idealizzato da Marx ed Engels,ed effettivamente perseguito nell'Urss e la Cina della prima metà del XX secolo;la seconda,secondo cui proprio in questo periodo i movimenti comunisti di tutto il mondo devono rafforzare la propria unione e saldezza ideologica,prima che la natura dei mezzi di produzione permetta il verificarsi di una situazione in grado di ostacolare lo sviluppo stesso dell'ideologia,che difatti diverrebbe inutile:un mondo in cui tutto è compiuto dalle macchine non necessita di un'ideologia a favore dei lavoratori,semplicemente perchè non ve ne sarebbero.Ovviamente questa è solo una mia ipotesi,ma cio' che si sta verificando non la rende cosi' insensata come sembra a prima vista.E' come se a questo punto il capitalismo,essendo vicino al termine del suo ciclo storico,ci offrisse per necessità 2 vie:la prima,volta a incentivare ininterrottamente lo sviluppo dei mezzi di produzione,lasciando immutati i rapporti della stessa e creando tuttavia i presupposti per la nascita di nuovi pensieri poltici e filosofici;la seconda,attraverso la quale si potrebbe invece agire sull'aspetto opposto:mantenere inalterati per il momento i mezzi di produzione,concentrando la propria attenzione sulla costruzione di diversi rapporti,in grado di garantire finalmente la vera giustizia sociale a tutta l'umanità.E' ovvio che nemmeno il sistema comunista potrà mai portare ad un vero e proprio immobilismo dei mezzi di produzione:tale sviluppo è storicamente inevitabile,è difatti il corso stesso del tempo a presentare le necessità da cui tale cambiamento debba necessariamente scaturire.Se da una parte nemmeno il comunismo potrà fermare questo sviluppo,è anche vero che esso sarà molto differente rispetto a quello attuale,presenterà infatti delle caratteristiche del tutto diverse,originate da un contesto politico,economico e sociale completamente opposto a quello capitalista.
Con questo articolo ho voluto esporre la mia analisi personale,che mi farebbe piacere discutere e rivedere con chiunque lo desideri.
Nikolaj Enveric Dimitrov |
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