La concezione marxista del progresso scientifico e tecnologico.

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Leonid Brezhnev
view post Posted on 28/9/2011, 18:31




La concezione marxista del progresso scientifico e tecnologico



Considerando che recentemente la questione del progresso scientifico e tecnologico č stata particolarmente trattata in riferimento ai vari ambiti all'interno dei quali esso si manifesta e le sue effettive funzioni favorevoli per la collettivitą, occorre prendere atto innanzitutto del fatto che presso la Societą Borghese, in relazione con le esigenze dei Rapporti di Produzione vigenti, tale progresso subisce connotati differenti seppur finalizzata un unico fin, ovvero la conservazione della classe sociale dominante. Attualmente, le principali convinzioni diffuse in mi a questa tematica sono fondamentalmente sintetizzabili nella presenza di due fazioni, quella conservatrice-reazionaria, la quale, appellandosi all'etica e sostenendo una vaga e indefinta decadenza morale caratteristica delle societą odierne, si oppone strenuamente a qualsivoglia progresso scientifico e tecnologico (con particolare riferimento all'ambito della medicina); e la fazione progressista, la quale si suddivide a sua volta nel progressismo etico, sostenitore di un progresso moderato e affiancato dall'obiezione di coscienza, ed infine l'ultraprogressimo, che, tendendo a divenire una fazione a sč stante ed indipendente, sostiene di un progresso indiscriminato.

Prendendo atto di ciņ, sarebbe necessario determinare innanzitutto la posizione marxista in relazione alle succitate correnti di pensiero e, in secondo luogo, in relazione al fenomeno del progresso scientifico e tecnologico. Per quanto concerne le principali correnti di pensiero preseti a tal proposio presso la societą borghese, il Marxismo le rinnega fondamentalmente tutte, con particolare riferimento alla convinzione conservatrice-reazionaria, a causa del fatto che essa respinge antidialetticamente a priori tale progresso e la sua origine č ricondunducibile al decadente sentimento di rassegnazione della Classe Aristocratica durante la fase del suo declino, avvenuto durante la prima metą del XIX Secolo in concomitanza con l'ascesa politica della Borghesia, e di conseguenza anche di avversione nei confronti dell'introduzione delle innovazioni tecnologiche apportate da quest'ultima in correlazione con la Seconda Rivoluzione Industriale. La seconda convinzione invece, quella progressista, pur essendo meno retrogada e maggiormente condivisibile dell'altro, non č accettabile dal punto di vista marxista in quanto non pone la questione in relazione all'antagonismo di classe all'egemonia culturale, scientifia e tecnologica della classe dominante.

Quest'ultimo aspetto, in particolare, riveste una considerevole importanza per quanto concerne la concezione marxista del progresso tecnologico in generale, in quanto Marx, nell'opera intitolata "Lineamenti fondamentali per la critica dell'economia politica" pubblicata nel 1844, pur asserendo il suo carattere idealmente positivo, ne descrive le contraddizioni che consistono nel fatto che nonostante dovessero recare benefici ai lavoratori, l'introduzione di macchinari in subordinazione ai Rapporti di Produzione Capitalistici acuisce la sfavorevole condizione del Proletariato presso la Societą Borghese.
In conclusione, č possibile constatare che l'innovazione scientifica e tecnologica sia idealmente positiva, seppur praticamente favorevole per la classe dominante e sfavorevole per quella oppressa. Per questo motivo, tali innovazioni potranno manifestare la loro essenza soltanto presso una societą priva di classi.


Leonid Brezhnev.
 
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